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giovedì 3 maggio 2012

Pattern di prezzo, gli alleati del trader di breve termine

Riporto un'estratto dal sito http://www.tradingprofessionale.it in cui si cerca di far luce sui tanto famosi pattern di prezzo. Ho trovato questo articolo molto interessante e pertanto lo ribloggo ringraziando anticipatamente l'autore Michele Maggi.

Il trading basato sui pattern di prezzo è una metodologia che si avvantaggia del comportamento ripetitivo che alcuni titoli manifestano, sia nel breve sia nel medio periodo, definendo in qualche modo la personalità di un dato mercato o di un particolare titolo. Tuttavia, per quanto si possa essere esperti di un particolare mercato, è impossibile riuscire a prevedere con assoluta certezza l'esito di una posizione speculativa. Il fatto di individuare la direzione del trend o l'intonazione positiva o negativa di un mercato non implica necessariamente la garanzia di porre in essere una posizione speculativa di successo.
Troppe, infatti, sono le variabili presenti sui mercati finanziari per poter creare un modello omnicomprensivo che sia in grado di formulare previsioni azzeccate al 100 per 100.
Ma se da un lato è impossibile prevedere con certezza i punti di svolta dei mercati, dall'altro sono i mercati stessi a fornirci importanti informazioni – almeno per il breve periodo – rispetto alla direzione e alla plausibile velocità alla quale i prezzi potrebbero muoversi in una determinata direzione.
Lo spirito del trading basato sui pattern di prezzo è proprio questo: individuare particolari situazioni in cui l'azione stessa dei prezzi fornisce importanti informazioni sull'imminente sviluppo delle quotazioni.
È un'operatività basata essenzialmente sull'osservazione dei grafici a barre o a candele giapponesi e sull'analisi delle relazioni fra gli elementi che le compongono che include una rilevante componente di gestione delle opportunità che derivano dal portare le probabilità a proprio favore.
Esistono numerose pubblicazioni che illustrano collezioni di pattern più o meno affidabili in grado di descrivere particolari comportamenti ripetitivi del mercato ma, a parte la possibilità di applicare tali pattern in maniera semiautomatica, una delle attività più interessanti dell'analisi tecnica è proprio la ricerca di nuovi modelli grafici in grado di interpretare al meglio le dinamiche del mercato.
La cosa più semplice per "trovare" pattern di prezzo è lo studio dei grafici. Analizzando i punti di svolta dei mercati o le zone che hanno determinato una momentanea pausa del trend, non è difficile identificare una specifica configurazione di due–tre o quattro barre che precede il movimento. Nel caso dei pattern di inversione ci si concentrerà sui minimi e sui massimi di swing mentre per i pattern di continuazione si presterà attenzione a quei movimenti che, come i pullback, si presentano dopo forti spinte iniziali.
Ma se da un lato è semplice – almeno in teoria – identificare le due o tre barre che precedono i movimenti di prezzo che ci interessa catturare, dall'altro risulta più difficile comprendere quali siano le relazioni significative di quelle barre e, soprattutto, come formalizzarle in termini matematici.
Già da una prima ispezione visuale, la presenza di candele nere (Close < Open) in prossimità dei massimi o di candele bianche in corrispondenza dei minimi (Close > Open), ci informa sul possibile esaurimento del movimento precedente, ma quello che cerchiamo deve essere molto più preciso.
Una delle procedure più precise per la creazione di modelli astratti (ottenuti cioè a prescindere dall'osservazione dei grafici ma solo ipotizzando una sequenza logica nei movimenti) è la valutazione di quali caratteristiche dovrebbe avere l'esaurimento di un movimento direzionale o la ripresa di un trend.
 Esaurimento di un trend:
I forti trend rialzisti o ribassisti, culminanti con fasi di euforia o di panic selling presentano in genere elementi caratteristici:
  • incremento della volatilità, espresso dall'aumento del range delle giornate;
  • presenza di gap, in genere si tratta di gap di esaurimento o exhaustion gap;
  • notevole dimensioni delle shadow rispetto ai real body delle candele.
Volendo ipotizzare l'esaurimento di un trend rialzista, potrebbe essere lecito assumere che il culmine del movimento sia caratterizzato da range estesi, da un massimo toccato da un punto estremo della barra (o della candela) la cui chiusura sia negativa (chiusura inferiore all'apertura) e posizionata più in basso e che il massimo del giorno successivo sia decisamente inferiore a quello del giorno precedente.